Ipnoterapia e ipnosi regressiva


 

Mi risulta sempre un po' imbarazzante spiegare come mi sono addentrato in queste pratiche affascinanti, ma la realtà è che a sedici anni ho comprato su una bancarella un libro usato, scritto da Oberto Airaudi, "Ipnosi e autoipnosi in 13 lezioni facili per tutti". Mi è bastato leggerlo con attenzione e sperimentare i suoi suggerimenti per imparare a ipnotizzare; devo riconoscere al buon "Falco" (soprannome che si era dato l'Autore quando guidava la comunità di Damanhur), pace all'anima sua, che ha scritto un libro davvero chiaro, semplice ed efficace. Di tanti che ho letto dopo, personalmente ritengo il suo uno dei manuali migliori. Un altro libro sul tema che mi è piaciuto molto è "Ricordi di altre vite" di Raymond Moody, il cui protocollo finale, debitamente riadattato, è quello che ancora oggi preferisco utilizzare. In questi tempi moderni di "social" e strumenti tecnologici, molti validissimi ipnotisti caricano poi video didattici su YouTube a affini, che sono strumento di ispirazione e perferzionamento.

 

Entrando nel vivo dell'argomento, l'ipnosi è uno stato alterato di coscienza che si può raggiungere adottando una vasta gamma di tecniche, dette appunto di induzione ipnotica. Chi si trova in questo stato subisce un'alterazione caratteristica dei suoi processi psichici, entrando in uno stato simile a quello onirico. Contrariamente a quanto la parola stessa possa far pensare (Hypnos è il dio del sonno della mitologia greca), nello stato ipnotico il soggetto è più sveglio e più vigile di quando si trova nello stato di veglia ordinaria, ma è semplicemente focalizzato e assorbito nei suoi stati mentali profondi, perlopiù immaginativi, rimanendo disinteressato a quanto accade nel mondo in quel momento.

Sotto ipnosi la persona è in grado di accedere ai contenuti della sua mente in modo differente da quanto avviene nella veglia, e ciò costituisce un punto di forza e un punto debole al contempo di questa pratica. Il punto debole sta nel fatto che la persona, quando torna pienamente in sé, spesso non riconosce i fenomeni ipnotici da lui sperimentati come reali o importanti (come se appartenessero a qualcun altro). Il punto di forza è invece in un migliore e diverso accesso alla memoria e a stati interiori solitamente subcoscienti, cosa che permette una più completa e profonda scoperta di sé.

Debitamente usata, quindi, l'ipnosi permette una particolare introspezione che porta ad un diverso inquadramento e comprensione dei problemi personali, al fine di risolverli poi con le normali procedure terapeutiche in stato di veglia o con varianti suggestive delle stesse procedure da applicare sempre nello stato di ipnosi. Questo uso conoscitivo e trasformativo della tecnica è ciò che definisco "ipnositerapia" e non ha nulla a che vedere con le suggestioni e i condizionamenti indotti per smettere di fumare, studiare di più o amenità simili; se sono contrario ai principi dietro droghe e psicofarmaci, certo non li sostituirò con le loro forme psicogene.

L'ipnosi "regressiva" consiste invece in una particolare esplorazione della memoria capace di evocare ricordi repressi, rimossi o molto antichi, come quelli perinatali, e di andare ancora oltre, ovvero a toccare i ricordi delle cosiddette "vite precedenti" o di stati di esistenza del tutto simili a quelli raccontati da chi ha subito esperienze di pre-morte. Il fenomeno della rievocazione dei ricordi di altre vite, differenti da quelli della persona nella quale attualmente si incarna la propria mente, è estremamente comune e si verifica tendenzialmente in tutti i soggetti ipnotizzabili. La caratteristica più evidente di queste memorie è la loro estrema vividezza e l'intensa partecipazione emotiva che suscitano nell'ipnotizzato, spesso più elevate di quelle dei ricordi della vita attuale. Personalmente sospendo il giudizio sulla veridicità del fenomeno, ma certamente subirlo non lascia indifferente il soggetto, ne esce fuori spesso come illuminato sull'origine dei suoi guai attuali o comunque trasformato.

 

Nella mia pratica clinica raramente propongo ai pazienti l'uso delle suddette tecniche ipnotiche, ma le integro nel trattamento ogniqualvolta mi vengano richieste.