Del Senso e dell'Amore

 

Il bell'evento tenuto sul karma e sul destino insieme a Ludovica Fioravanti mi ha fatto fare un'associazione spontanea fra quelli che immagino siano il mio destino e il mio bagaglio karmico, e ciò che amo fare maggiormente nella vita, ovvero guidare gli altri verso uno stato di liberazione interiore.

La psicoterapia è la mia attività principale, com'è noto, lavoro nel quale ho investito, in questi venti anni, con una valutazione approssimativa, poco meno di cinquantamila ore (circa cinque anni e mezzo di vita ininterrotta). In ciascuna di queste ore ho condotto conversazioni volte a ridurre nei miei interlocutori la paura di entrare in contatto con se stessi e di cambiare specifici aspetti della loro persona e della loro vita al fine di ottenere più forza, equilibrio e libertà, liberandosi da dipendenze, limitazioni e inutili sofferenze autoinflitte. E in ognuno di questi incontri ho imparato sempre anche io qualcosa sulla condizione umana, sul senso della vita e sul funzionamento della mente, mia e altrui.

A compendio naturale di questo apprendimento, ho insegnato contenuti a carattere psicologico o esistenziale per circa cinquemila ore alle più diverse platee, cercando di veicolare un unico messaggio: "il controllo della vostra vita lo avete voi, non sprecatela, prendete coscienza del vostro potenziale, godete ed evolvetevi raggiungendo mete sempre più alte di saggezza e benessere". 

Questa grande dedizione al lavoro mi è costata molto, e sono tante le rinunce affettive ed esplorative che ho dovuto fare per portarla avanti, ma ciò che ho creato nella mia vita privata spremendo al massimo quelle poche ore di tempo libero a me disponibili mi ha reso nel complesso soddisfatto e appagato; per tutto il resto, ci sono state e ci saranno altre vite.

Certo, a fronte del mio impegno per trasmettere la saggezza, non tutti vogliono ascoltare o guarire; la schiavitù e la negazione dell'Io sono sedativi per molte persone perché sollevano dalla responsabilità e dai rischi intrinseci dell'agire autonomo, ovvero esclusione e fallimento. Nonostante il bagaglio karmico e psicologico doloroso che questa scelta di passività comporta, tutti sono chiamati a crescere e a liberarsi, e prima o poi il tempo del riconoscimento di Sé e della felicità arriverà anche per loro.

Riguardo a me, oggi mi rendo conto che io la provo spesso quando trasmetto agli altri quanto ho compreso ed assimilato sul nostro essere umani, sul tempo che trascorriamo sulla Terra e ciò che questo lascerà in noi stessi e negli altri in risposta ai nostri pensieri, parole e azioni. Poiché nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto è uno spostamento di energia prodotto da noi e che a noi ritorna nelle forme più varie, usare questa forza scientemente per alimentare la nostra capacità di amare è la cosa più saggia che possiamo fare. 

Viviamo ogni momento come fosse un ultimo istante del tempo, del nostro tempo, così che non potendo ripeterlo, afferrarlo e trattenerlo, poiché tutto nella mente è liquido e aereo e ogni ricordo è in parte inventato e tutti saranno perduti, ogni previsione futura incerta e fantasticata, forse ne trarremo il senso, solcando un altro passo verso una dimensione più ampia di amore e consapevolezza.