La fluidità del Sé

Cari ragazzi e ragazze,

Anche questa psicogita si è conclusa, ed è stata la più popolosa, oltre trenta partecipanti liberi di respirare e pieni di gioia di vivere! La giornata, peraltro, è stata splendida, e sebbene fredda, benedetta da un sole strepitoso che, nel suo preannunciare la primavera, rendeva il paesaggio stupendo e faceva evaporare l'ombra della dittatura in cui viviamo e della guerra in arrivo...

Nella cornice incantata del fiume Nera e delle terre circostanti, i prodi psicogitanti si soffermavano, in stazioni da me precedente scelte, per annotare ciò che in quel momento li circondava e ciò che, al contempo, sentivano di essere.

Volevo infatti che sperimentassero quanto la loro idea di Sé, il modo in cui definivano la loro persona, non era immutabile e definita, ma viceversa fluida e dinamica, influenzata tanto dagli altri intorno a loro con i quali interagivano amabilmente, quanto dagli stimoli fisiologici e ambientali che arrivavano, trasformati in percezioni complesse, al loro sistema nervoso centrale.

Obiettivo della giornata era anche quello di imparare a distinguere fra stati d'animo, sensazioni transitorie di ogni genere, e i tratti stabili della loro personalità; analogamente, a discriminare fra ciò che loro sentono essere in un determinato momento e le idee e i giudizi che gli altri hanno di loro e che continuamente si prodigano di fargli sapere... Abbiamo affrontato anche un piccolo caso di scissione dell'Io, ovvero Maria versus Grazia alla ricerca di Maria Grazia, giusto per ricordarci tutti quanto sia illusoria la sensazione di un Sé unitario, e quanto invece sia reale il nostro continuo inseguirci e cercarci.

Verso la fine della giornata, stanchi ma felici, una cosa comunque era chiara a tutti noi, ovvero che il nostro Sé si struttura e si definisce solamente nella relazione con l'altro che, in quanto risorsa insostituibile di personale conoscenza interiore, non sarà mai un nemico da combattere, ma sempre una ricchezza da accogliere.

Così, mentre gli stolti avvolti in bandiere della pace rispolverate da oscure cantine chiedono sangue e guerra, incapaci di riconoscere che l'unico nemico che dovrebbero combattere purtroppo ce l'hanno nella scatola cranica, noi abbiamo invece ribadito quanto sia importante l'integrazione della nostra Ombra all'interno del Sé personale e quanto indispensabili si riveleranno le amicizie e i buoni rapporti con gli altri nei tempi che verranno, altro che distanziamento e lasciapassare nazifascista in salsa verde!

Per trasmettere questi insegnamenti, centrati sulla promozione di Sé in armonia con gli altri, abbiamo creato questo gruppo, ed esso si connette sempre più a tante altre realtà dissidenti, nel segno di un risveglio collettivo che raccoglie sempre più persone; finché non ci fermano, noi continueremo. E pure dopo, per quanto mi riguarda.

Credendo, vides!

Andrea