E tutto ciò che ho fatto, l'ho fatto con amore.

...E tutto ciò che ho fatto, l'ho fatto con amore
E così, domenica scorsa, si è conclusa la nostra psico-gita più oscura e segreta!
Il tema era "La memoria del Sé", un modo un po' subdolo per nascondere ai partecipanti che avrebbero dovuto fare i conti con la propria morte, ovvero con ciò che immaginavano avrebbero lasciato alla memoria del mondo quando fossero morti. D'altronde, in una necropoli, peraltro meravigliosa e suggestiva come quella di San Giuliano, che altro ci potevamo fare?
Come sappiamo, i maggiori media non fanno altro che ricordarci in modo martellante che stiamo tutti per morire e che solo la cieca sottomissione alle imposizioni governative forse ci salverà, e comunque verosimilmente moriremo lo stesso e male, senza funerale e con la bara portata all'inceneritore dai camion militari, baluardo simbolico nella guerra contro questo nemico invisibile e infame che si annida sotto i letti, nei balconi e sopra i tetti: il virus.
Eppure, contemporaneamente, questa morte, gridata ai quattro venti, viene negata come esperienza, ridotta a un mero spegnersi, all'interrompersi del funzionamento di quella macchina che è il nostro corpo, che dovrà ovviamente essere intubato, attaccato a un'altra macchina, prima dell'ultimo respiro, in una devitalizzazione psicotica dove non esistono più né affetti, né scopi, solo sopravvivenza del singolo a qualsiasi costo, ancora troppo biologico per essere degno di salvarsi da questo abominio virale, arrestabile, com'è noto, solo dall'avvolgimento della macchina-corpo in vari involucri di plastica multistrato e dall'incapsulamento dentro camere monoposto a tenuta stagna (munite di tv, ovviamente).
E dunque mi sembrava opportuno, direi al passo con i tempi e psicologicamente doveroso, recuperare la morte come esperienza di vita, punto culminante di un percorso esistenziale che richiede, a "colui che è sveglio" direbbe Battiato, di confrontarsi con sé stesso e con ciò che ha realizzato sinora, con i legami che ha creato, con i segni che ha lasciato...
Salutatici e presentatici, abbiamo ammirato il panorama della valle boscosa e ci siamo preparati alla nostra attività con il risveglio energetico di Michelangelo Drago. Raggiunto un luogo adatto, il tetto della tomba più grande della necropoli, ho tenuto una breve lezione sulla memoria del Sé, di cui potete vedere il video qui, dopo la quale ci siamo radunati all'interno della principesca Tomba del Cervo e lì abbiamo pensato insieme, circondati dal buio, all'epigrafe da apporre sul nostro futuro monumento funerario, all'iscrizione durevole che i vivi, passando sopra di noi, avrebbero letto distrattamente o compassionevolmente mentre noi saremmo stati ormai cenere. Usciti da lì, immersi negli odori umidi del bosco, ci siamo sistemati di fronte la Tomba della Regina per scrivere la nostra orazione funebre, il discorso che qualcun altro, per ovvie motivazioni, avrebbe letto accanto al nostro monumento...
Quanto è accaduto dopo è stata una performance psicomagica che manco Jodorowsky avrebbe pareggiato e alla quale abbiamo aggiunto poi un addendum, relativo alla nostra eredità psicologica, a ciò che di incompiuto di noi avremmo voluto lasciare a quelli ancora vivi dopo di noi, gridato dalla terrazza della chiesetta di San Giuliano, per andare quindi a purificarci delle emozioni intense accumulate fino a quel momento nel semi-sotterraneo Bagno Romano con una pratica collettiva di Logosintesi, guidata dal buon Michelangelo Drago.
Per me è stata un'esperienza molto intensa, molto più intensa di quanto avevo immaginato, e pure sorprendente, perché i partecipanti hanno tirato fuori una profondità e un'identificazione inaspettata col compito che mi ha reso veramente orgoglioso di loro e del lavoro di crescita interiore che insieme stiamo facendo. Lascio a chi era presente la libertà di raccontare cosa ha provato nei commenti a questo post; io riporto qualcuno dei testi che mi hanno voluto far pervenire.


Libera e scalza. Così avrei voluto vivere, così ho vissuto.
Questo è il mio monumento. Il posto dove mi verrai a trovare, mi parlerai e riderai ancora con me. Fammi ancora ascoltare musica, Portami i fiori che amo, regalami i tuoi pensieri. Sono ancora con te. Vivi nella luce, anche nella mia. Commetti gli errori, ma impara dagli stessi, segui la tua strada, le sue curve ed i suoi dossi, percorrila lenta e veloce e assapora ogni momento. Percepiscine i colori e impara ad usarli. Già sapevi che avrei avuto l'ultima parola, ma ricorda che, nonostante i miei errori, i miei sbagli che mi hanno reso fiera di essere ciò che sono stata, tutto ciò che ho fatto, l'ho fatto con amore.
Claudia


Party is over!
Questo è il mio monumento. Spero di aver lasciato un sentimento di calore nell'anima di chi mi ricorderà. Spero che chi mi ricorderà lo farà col sorriso. Spero che la mia famiglia sappia quanto l'ho amata. E tutto ciò che ho fatto, l'ho fatto con amore.
Laura


Esplorate il mondo facendovi guidare dal piacere, dalla bellezza e dal coraggio.
Questo è il mio monumento. Sono sempre stato una persona semplice, la cui filosofia era: vivi e lascia vivere. Sono riuscito ad accettare le persone e la realtà che mi circondavano, senza turbarmi troppo degli eventi della vita. Ed ora riposo in pace, visto che mi sono goduto la vita e sono pronto ad una nuova esperienza esistenziale. E tutto quello che ho fatto, l'ho fatto con amore.
Stefano


Il suo bicchiere era sempre pieno.
Questo è il mio monumento. Riempitelo di musica, di gente, di natura, di vita. Lasciate una scritta qui. Ricordatevi di me per le risate, le cazzate, l'allegria. Ricordatevi di me per la tristezza, per i silenzi, per la stanchezza. Ricordatevi di me per quello che ho lasciato, per sempre, mio malgrado. Spero di essere stata sincera soprattutto con me stessa e di conseguenza lo sarò stata con te, mio amore, mio amico, mia vita. Non ho paura ...E tutto quello che ho fatto, l'ho fatto con amore.
Maria


Scelse sempre la felicità.
Questo è il mio monumento. La mia vita è stata un percorso, un cammino, un passo dopo l'altro. Ho guardato il sole cercando in lui il mio Maestro, l'ho visto colorare di verde le foglie ma l'ho visto anche con la sua energia seccare la stessa foglia. Ho ascoltato il suono del vento passare tra le foglie e con lo stesso vento asciugare le lacrime che mi son venute giù inciampo. Ho imparato a camminare sui miei piedi, creare con le mie mani e guardare con i miei occhi. Ho ascoltato il mio cuore e l'ho sentito vibrare per amore. Ho scelto sempre la felicità. Lascio al mondo il dolore della caduta, ma la forza del rialzarsi. E se ho provocato dolore, spero che sia stato solo per poco e che il mio Maestro Sole asciughi velocemente con il suo calore la lacrima che ho provocato. Tutto ciò che ho fatto l'ho fatto con Amore.
Melissa


Tranquillo, alla fine ho risolto da sola.
Maria Giovanna


...E per concludere, quella che mi è piaciuta di più:


Nella mia vita ho potuto fare meravigliosi incontri. Ho vissuto attimi eterni e ho affrontato salite dentro me stessa. Ho capito che tutto ciò che accade è perfetto.
Giusi


Alla prossima!
Andrea


P.s. Si è capito che mi è piaciuta tanto l'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters?
P.p.s. L'inizio e la fine dei discorsi funebri, nonché buona parte dell'attività, mi è stata ispirata dal brano dei Röyksopp "Monument", mi sembra giusto citarlo. 😊
P.p.p.s. A 'sto punto, per rialzare la qualità musicale, ci metto pure il video di Battiato.